Il deputato del Pd Andrea Rossi: “Garantire adeguati livelli di protezione è un bene primario da unire alla competitività delle nostre imprese”
“Da qualche giorno è stato sottoscritto un protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro tra le rappresentanze sindacali e Confindustria ceramica. Un protocollo dall’alto valore, che dimostra come si possa tenere insieme la dimensione industriale e l’esigenza produttiva per non perdere quote di mercato, rispondendo alla fortissima competizione internazionale – altri paesi diretti concorrenti come la Spagna hanno già riaperto gli stabilimenti e la produzione, mentre in Germania, Polonia e altri Paesi dell’est europeo non l’hanno mai fermata- compatibilmente con un bene primario fondamentale come la salute dei cittadini e dei lavoratori e garantendo adeguati livelli di protezione e sicurezza personale.” Lo dice Andrea Rossi deputato del Partito Democratico.
“Sono questi – sottolinea il deputato dem – i presupposti per la riapertura sul quale si sono costruiti i rapporti e il protocollo tra Confindustria ceramica e Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, in rappresentanza dei lavoratori dell’industria ceramica. In virtù di questo accordo, senza dover accodarmi a inutili e strumentali polemiche di chi oggi dice ‘tutto aperto’, poiché in questo momento non lo ritengo ne’ utile ne’ proficuo, il Governo avrà la capacità, già nelle prossime ore, di prendere in considerazione la possibilità riattivare la produzione laddove siano rispettate le condizioni contenute nel ‘Protocollo Nazionale per l’adozione nei luoghi di lavoro di misure preventive anti-contagio idonee a garantire la ripresa in sicurezza dell’attività produttiva’ prima del 4 maggio.”
“La ceramica – conclude Rossi – esporta Made in Italy per oltre l’80% del suo fatturato, occupa in modo diretto circa 21.000 addetti, che in questa situazione di crisi sono in 14.000 in cassa integrazione a zero ore e 7.700 tra cassa integrazione e lavoro agile. Da qui la necessità di ripartire con l’attività produttiva per avere la facoltà di mantenere quote di mercato importanti e vitali per la tenuta dell’intero settore ceramico nazionale, per salvaguardare conseguentemente l’occupazione nel comparto.”