In Aula abbiamo votato favorevolmente sia al Documento di Economia e Finanza, sia all’autorizzazione per un maggiore indebitamento.
Secondo le stime diffuse dal Fondo monetario internazionale, a causa della pandemia, l’economia globale dovrebbe contrarsi del 3 per cento nel 2020, una contrazione peggiore di quella sperimentata durante la crisi finanziaria del 2008-2009. Per l’Eurozona si prospetta la contrazione del PIL a meno 7,5 per cento nel 2020, ipotizzando una ripresa al 4,7 per cento nel 2021. Per quanto concerne le prospettive dell’economia italiana, il DEF stima che l’economia registrerà una complessiva caduta del PIL reale, nel 2020, di 8 punti percentuali. La crescita del PIL tornerebbe in territorio positivo nel 2021 con un incremento del 4,7 per cento. Si tratta, comunque, di una previsione considerata dal DEF “prudenziale”. Con la nuova relazione il Governo richiede, quindi, al Parlamento l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento per l’anno 2020 di 55 miliardi di euro, per l’anno 2021 di 24,85 miliardi di euro. Il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è, quindi, fissato al 10,4 per cento del PIL nel 2020 e al 5,7 per cento nel 2021.