Elaborate dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna
Le restrizioni imposte dal lockdown hanno inciso moltissimo “su quelle condizioni di ordinario benessere dei bambini e degli adolescenti che si legano strettamente a diritti fondamentali come quelli all’incontro sociale fra pari, al gioco ed all’educazione”. È per ovviare a questi lunghi mesi di ridotta socialità da parte di bambini e adolescenti, che sono state elaborate dalla Presidenza del Consiglio, in collaborazione con la nostra Regione, le linee guida per la gestione delle opportunità di gioco e di socialità per bambini e ragazzi.
Vi si trovano tante e importanti indicazioni per la vita quotidiana, dalla fruizione dei parchi pubblici, alla partecipazione ai campi estivi e alle attività all’interno di fattorie didattiche e spazi all’aperto. Grande attenzione è dedicata all’accoglienza di bambini e adolescenti con disabilità, senz’altro una delle categorie che più hanno sofferto la mancanza di servizi dedicati, in questi lunghi mesi.
Se a maggio è possibile tornare a frequentare i parchi, anche nelle aree giochi, e tornare a giocare con gli amici, dal mese di giugno sono previste sperimentazioni di nuove attività, oltre ai tradizionali campi estivi, che sono comunque chiamati a rinnovarsi. Uso corretto delle mascherine, igiene massima, e un rapporto numerico ridotto sono alcune delle condizioni necessarie per attivare questi servizi.
Le accoglienze, ove possibile saranno contingentate, scaglionate ogni 5/10 minuti e organizzate all’esterno delle aree gioco, mentre i bambini saranno gestiti in piccoli gruppi: tutto il personale sarà inoltre formato sui temi della prevenzione, e deve essere previsto un certo numero di operatori supplenti per garantire lo standard numerico previsto fra operatori e ospiti del centro estivo. Questo rapporto varia infatti, in base all’età dei fruitori, ed è massimo in caso di studenti di scuola secondaria (un adulto ogni 10 adolescenti).
Pure in un’estate all’insegna della precauzione, il tentativo è quello di offrire ai minori la possibilità di tornare tra i propri coetanei, giocando, studiando e vivendo nuove esperienze informali di crescita e di formazione.