Rafforzare gli aiuti con la proposta di uno specifico emendamento
Condivido il senso di preoccupazione, e con esso tutto il disagio e la difficoltà espressi dal mondo delle scuole paritarie, attraverso questi due giorni di sciopero dalla modalità delle lezioni telematiche.
All’indomani della diffusione della bozza del decreto Rilancio la scorsa settimana, si può affermare che le misure previste per questa importante fetta dell’istruzione paritaria, che è correttamente inserita dentro al sistema nazionale di istruzione, sono insufficienti. Questi istituti rappresentano un valore educativo e sociale all’interno del nostro sistema di istruzione a carattere misto, come previsto dalla legge sulla parità scolastica (L. 62/2000 realizzata dal prof. Luigi Berlinguer, allora ministro della Pubblica Istruzione), consentendo al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa 7mila euro per alunno.
Bene quindi le iniziative fin qui intraprese, come l’anticipo del fondo nazionale di 539 milioni e alcuni provvedimenti contenuti nel Cura Italia (il credito d’imposta al 50% sulla sanificazione, i fondi per la pulizia straordinaria o la didattica a distanza, la CIG in deroga), e a seguire i 65 milioni per il servizio 0/6 ai quali vanno aggiunti i 5 milioni alle regioni per il riparto, contenuti nel DL Rilancio. E’ inoltre notizia di oggi che alle scuole primarie e secondarie paritarie, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, sarà erogato un contributo straordinario complessivo di 40 milioni di euro nell’anno 2020. Un importante passo avanti che, tuttavia, alle attuali condizioni, non risulta sufficiente ad appianare la fatica di tante famiglie nel pagare le rette e a fronteggiare l’indebitamento di molte scuole che si trovano in vera difficoltà nel provvedere agli stipendi degli insegnanti e del personale.
Visto il grande investimento di oltre 1,5 miliardi per la scuola in questa fase di emergenza, il nostro impegno deve tendere a implementare le risorse dei 40 milioni presenti nel “DL Rilancio” per rafforzare gli aiuti alle scuole paritarie, per il quale avanzerò, insieme a altri colleghi del PD, una proposta di emendamento specifico. Infatti, senza un aumento di questi fondi, si paventa la chiusura di almeno il 30 per cento degli istituti paritari, con la conseguenza inevitabile di vedere riversarsi nella scuola statale circa 300mila alunni. Inoltre, a discapito del pluralismo culturale nella libertà di scelta educativa, un intero vissuto di relazioni, ricchezza educativa, valori solidi, rischia di essere sottovalutato e disperso.