Una nuova stagione di riforme per istituzioni più moderne e vicine ai cittadini
È un risultato che non lascia dubbi, quello della vittoria del SÌ al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Credo che esso sarà un inizio utile per avviare un cammino sulle riforme. L’obiettivo è quello di rendere le nostre istituzioni più moderne e allo stesso capaci di ricucire un rapporto tra elettori e istituzioni. Non sempre il Parlamento si trova in sintonia con il sentimento popolare, quindi ritengo che quello di oggi sia un buon risultato. Un risultato che deve impegnare le forze politiche, dopo diverse bocciature di riforme istituzionali più organiche, e che lascia intravedere una strada da percorrere per aumentare la connessione tra la classe dirigente e il Paese. Non mi sfugge un dato: la partecipazione e il risultato ampio che sono anche da ricondurre a un giudizio non sempre positivo rispetto alla classe dirigente politica. Di questo aspetto, ognuno di noi deve affrontare la propria parte di responsabilità. A maggior ragione come detto in precedenza, occorre avviare un cantiere per realizzare altre riforme istituzionali, alcune delle quali sono già incardinate nelle due Camere. Credo possa essere utile per rendere le nostre istituzioni più capaci di risposte concrete ai bisogni delle comunità, in un contesto di continuo mutamento.