Elezioni regionali del 20 e 21 settembre in pillole
Cosa è accaduto nel voto regionale di ieri?
Alcune brevi e rapide pillole di commento, non certo in ordine di priorità e/o importanza, dopo un pareggio 3 a 3 fuori casa per le forze politiche di centrosinistra. Un risultato nel suo complesso tra regioni e comuni, molto soddisfacente per noi.
✅ Il voto regionale assume sempre più una dimensione amministrativa e meno politica.
Dal Veneto alla Campania, come già era successo in Emilia Romagna, il candidato a presidente risulta essere come una sorta di sindaco della Regione. Sarebbe sbagliato se noi trasferissimo il voto regionale su quello politico, perché in quel caso sarebbe diverso. I primi flussi elettorali dimostrano come gli elettori di sinistra abbiano scelto governatori di centro destra e viceversa, guardando davvero alla qualità dei candidati, e non alla loro appartenenza politica.
✅ Sono di parte, ma vivo con orgoglio il risultato del Partito democratico che, quando si presenta unito e coeso, risulta credibile e vincente. Sono orgoglioso di far parte di una comunità politica che, dal segretario fino al più tradizionale militante, ha svolto con passione e la giusta dose di umiltà un’iniziativa capillare su tutto il territorio. Un Partito che ha scelto di investire sulla buona amministrazione e su una campagna elettorale priva di propaganda, ma capace di affrontare con pacata determinazione i temi di interesse delle comunità.
Oggi il Partito Democratico, in una visione che deve garantire la vocazione maggioritaria, è il perno di un’alleanza alternativa alla destra populista e antieuropea. Questo è il punto: chi nel nostro campo di gioco pensa di scalfire giorno dopo giorno il consenso del PD, riconosciuto oggi nel Paese, insegue a mio modesto avviso fragili velleità.
✅ Il Governo da questo voto ne esce rafforzato, nonostante il risultato non proprio soddisfacente degli alleati del M5S. IL tentativo di Salvini e della destra di usare le regionali per mettere in discussine la maggioranza parlamentare è fallito.Dobbiamo essere sinceri: con un risultato diverso e la conseguente sconfitta in Toscana, vi sarebbe stata una ricaduta negativa, nonostante il voto regionale, come detto poc’anzi, non sia esattamente un voto politico.
✅ Tra i tanti vincitori, da destra a sinistra, solo il capitano Matteo Salvini non ha nulla per cui brindare. Dopo l’assalto fallito in Emilia-Romagna e il conseguente cambio di strategia, non gli è riuscito il colpo né in Toscana, tantomeno in Puglia.
Dal 6 a 0 inizialmente pronosticato, si è finito con un 3 a 3; la Lega neanche in Veneto risulta essere il primo partito visto che la Lista Zaia ottiene un risultato straordinario. In pratica Salvini è il vero sconfitto di questa tornata elettorale.
✅ La buona amministrazione viene premiata anche nelle elezioni amministrative, a partire da Reggio Emilia, con la conferma dei candidati di centrosinistra: Luca a Canossa e Elisabetta a Luzzara, a cui va il mio saluto. Una soddisfazione che vede anche la riconquista della città di Imola, con l’amico Marco Panieri che dopo l’esperienza cessato in anticipo della sindaca del M5S, rinnova la buona tradizione di governo del centrosinistra. Bene la conferma di Faenza, mentre Vignola è stata strappata al centrodestra: mentre scriviamo, è ancora in corso lo spoglio per il mantovano Mattia Palazzi, che pare indirizzato a una buona riconferma.
💯 Se esiste una lezione da queste elezioni amministrative, è che il buon governo vince: al di là delle bandiere e della propaganda.