29 settembre 1944 la strage nazifascista di Marzabotto
Furono tante le stragi nazi-fasciste che colpirono il bolognese tra l’estate e l’autunno del 1944, nella clamorosa ritirata delle truppe tedesche che insanguinò l’Appennino e portò via la vita a 1676 persone, tra chi morì sul colpo e chi morì in seguito. Quella di Marzabotto fu colossale, pianificata e terribile, perché non risparmiò anziani, donne e bambini. Quando parliamo di luoghi della memoria, Marzabotto e Monte Sole (sede dell’omonima Scuola di Pace), sono al primo posto nel ricordare la ferocia di quegli anni. Ma come scrisse Salvatore Quasimodo nell’epigrafe alla base del faro sulla collina di Miana, sovrastante Marzabotto: “La loro morte copre uno spazio immenso, in esso uomini di ogni terra, non dimenticano Marzabotto, il suo feroce evo di barbarie contemporanea”.