La newsletter della settimana
Anche questa newsletter si apre all’insegna della massima attenzione all’evoluzione del virus.
Si stanno registrando anche oggi dati abbastanza pesanti e una crescita esponenziale dei casi: qui si gioca il nostro destino e quindi faccio mio l’invito al rispetto delle regole. Occorre cercare soprattutto di proteggere le fasce più deboli della popolazione, quelle cioè che possono riportare dei danni particolarmente pesanti rispetto al contagio. Anche se a oggi la percentuale di occupazione di posti letto in terapia intensiva non è paragonabile a quella di marzo, è pur vero che questa crisi non ci fa stare tranquilli e rischia di aumentare la pressione sul sistema sanitario.
La situazione è costantemente monitorata, e l’imperativo di tenere i nervi saldi è d’obbligo. Se anche uno sportivo e un tecnico rigoroso come Roberto Mancini perde il tradizionale self-control, vuole dire che l’attenzione deve restare massima. Qui, il mio intervento sulla pubblicazione (infelice) su Instagram di una vignetta in cui si vede un paziente malato di Covid su un letto in ospedale che, alla domanda sull’origine del contagio, dichiara di averlo preso guardando il telegiornale. In questo momento ritengo che su un tema delicato e drammatico come quello del Covid-19 dobbiamo fare tutti molta attenzione nel lanciare messaggi pubblici. Il virus purtroppo continua a contagiare e a uccidere, e sono giornate difficili per gli italiani. Credo che un uomo della caratura e della popolarità di Roberto Mancini potrebbe dare una mano per veicolare alle ragazze e ai ragazzi che amano lo sport il giusto messaggio di attenzione al virus. Dobbiamo vestire tutti la stessa maglia e abbiamo bisogno anche del contributo delle personalità più in vista del nostro Paese.
In un momento del genere, ho salutato con favore la nascita dell’intergruppo parlamentare “Mes Subito”. Credo che infatti in Parlamento ci sia bisogno di lavorare intensamente allo studio dei fabbisogni, per decidere quanti fondi di questa importante linea di credito che l’Europa mette a disposizione possano servire al nostro Paese, ai fini di rafforzare e ammodernare il nostro sistema sanitario. Infatti la linea del Mes, che può essere attivata fino al 2022, dispone di un complesso di risorse fino a 37 miliardi immediatamente disponibili per interventi urgenti in campo sanitario, senza dovere attendere nuove emissioni di titoli sul mercato. Gli investimenti strutturali, l’aumento delle terapie intensive e delle strumentazioni all’avanguardia, lo sviluppo della medicina territoriale di base e della telemedicina, sono alcuni degli obiettivi di breve e medio periodo che questo strumento può farci raggiungere. Tutto ciò, consentendo al Paese di risparmiare 300 milioni all’anno per 10 anni, grazie al minore costo dei tassi di interesse e finanziando in modo sostitutivo la spesa sanitaria (in deficit) effettuata nel 2020. Un segnale forte a beneficio dei cittadini e di tutti i sanitari che, letteralmente, ci stanno salvando la vita.
E se la vita, nonostante le difficoltà temporanee, va avanti, il merito è soprattutto di personaggi straordinari come Papa Francesco. Sono parole di umanità e di speranza quelle da lui proferite di recente, che toccano un tema non scontato e ancora oggi non banale come quello dell’omosessualità. Le unioni civili in Italia sono diventate legge solo nel 2016 con il Governo Renzi, grazie al lavoro del Partito democratico che ha sostenuto questa battaglia di civiltà. La sua dichiarazione è ricca di tensione e di umanità, e riesce a infondere coraggio e fratellanza, soprattutto quando afferma: “Le persone omosessuali nel mondo hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo”. In un parola, il contrario del clima crescente di intolleranza e scarsa solidarietà che si registra in quest’epoca.
Un episodio che ci ha profondamente colpito in tal senso, è quello di una delle croci abbattuta a Scandiano. È stato un atto vandalico, un gesto pesante, che non ha altro scopo se non quello di appesantire gli animi in un momento già non facile per le nostre comunità. Chiunque di noi ha a cuore quelle croci che dominano la valle, perché rappresentano un tratto identitario del nostro territorio non solo per gli scandaniesi, e davvero è un luogo di ritrovo unico che ha accompagnato diverse generazioni. Anche per questo sarà nostra cura aiutare il Comune a individuare i responsabili.
Ma è con fiducia e speranza che occorre guardare al futuro: ed è in questa direzione che va l’assegno unico per le famiglie, che riguarderà anche autonomi e incapienti, con importi erogati da 50 a circa 250 euro al mese per ciascun figlio under 21 a carico. Attivo a partire dal primo luglio, l’assegno unico e universale per le famiglie troverà copertura nella legge di Bilancio con uno stanziamento aggiuntivo da 3 miliardi per il 2021, per poi arrivare a 6 miliardi a regime nel 2022. L’assegno rappresenta il tentativo di fare ordine nella complessa miriade di aiuti fiscali e detrazioni alle famiglie, e al tempo stesso vuole essere uno strumento che, nella sua accessibilità e semplicità, sostenga i cittadini nel fare famiglia. I dati dell’Istat sul progressivo crollo della natalità in Italia (che si registra anche nelle famiglie straniere) e le previsioni della crisi economica post-pandemia, che rischia di penalizzare proprio i trenta-quarantenni, impongono una riflessione generale sul tema dell’emergenza demografica nel nostro Paese.
P.S Una settimana particolare, quella appena trascorsa, perché l’alto numero di contagi e di autoisolamento fiduciario da parte di diversi colleghi, hanno imposto alla Camera una sospensione dei lavori forzata. È un fenomeno che ci fa sottolineare l’attualità della richiesta, avanzata da diversi mesi, di introdurre, per situazioni di emergenza come questa, la possibilità di votare da remoto. Perché è chiaro che non possiamo fermare la democrazia, e non possiamo bloccare le sedi da cui parte il processo legislativo ed esecutivo in questo Paese. Il Parlamento deve essere il primo luogo di cui è garantito il corretto funzionamento.