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Approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Ristori

Con l’ultimo DPCM la nostra vita è cambiata inesorabilmente: l’obiettivo, di fronte a una curva dei contagi che non smette di salire in tutta Europa, è di ridurre tutte le occasioni di incontro e contatto che non siano relative alla scuola, al lavoro, al diritto di curarsi.

È chiaro che queste norme creano un problema per la comunità, rendendo la vita complicata e incerta: pensiamo al sacrificio dei ragazzi nel non potere praticare attività sportiva o nella rinuncia alla socialità, alla difficoltà di tutti noi nei rapporti, informali e formali, per non parlare di chi, economicamente, subisce dei danni importanti. Ma l’eccezionalità del momento ci impone di mettere in secondo piano tutte queste esigenze seppure fondamentali (socialità, tempo libero, economia) per fare fronte alla pandemia.

Se l’impegno dei cittadini è comune, altrettanto occorre fare anche in politica, riducendo anche i distinguo, essendo uniti tra maggioranza e opposizione ed evitando di fare arrivare messaggi di incertezza rispetto alla nostra comunità. Vedo che in diversi si spingono nelle valutazioni del giorno dopo, come se ci fosse una ricetta prestabilita: ma chi oggi deve prendere determinate scelte si trova in una situazione unica dal dopoguerra a oggi, poiché sono decisioni che farebbero tremare i polsi a chiunque. Forse qualcosa poteva essere fatto meglio? Può essere. Si potevano e dovevano fare maggiori controlli? Può darsi. Il trasporto pubblico è un problema? Probabilmente. Ma se guardo oltre i confini italiani non trovo ancora soluzioni per combattere un virus che si annida nella socialità e nell’incontro tra persone. I posti delle terapie intensive sono stati raddoppiati da 5.500 a 10.330; abbiamo assunto oltre 30mila operatori sanitari e incrementato in modo esponenziale i tamponi. Con ciò potrei continuare, non per giustificare possibili errori, ma per dire che l’impegno è massimo e nessuno trae giovamento da questa pandemia.

È una malattia più grande di noi, che è tornata prepotente dopo un’estate trascorsa forse con eccessiva leggerezza come se il virus fosse sparito, e dopo la riapertura delle scuole che ha determinato la massima aggregazione delle persone, tra mezzi pubblici e occasioni di assembramento che si sono moltiplicate. Ce la metteremo tutta, e anche se ci attendono settimane e mesi difficili, quella contro il Covid è una battaglia che si vince insieme.

Per questo, a fronte di una pressione sociale preoccupante, e alle difficoltà economiche vissute da tanti, è stato di recente approvato il Decreto Ristori: attraverso delle misure che di certo non possono sostituire il lavoro, si intende dare un concreto segnale di attenzione. Alla base del provvedimento vi è la volontà di tutelare i non garantiti, poiché siamo consapevoli delle difficoltà delle imprese di cui molte sono a conduzione famigliare, e che spesso hanno messo in campo sacrifici importanti.

Con tanti di loro, in questi giorni, mi sono confrontato anche nel merito delle misure nel DL ristori che, tra le principali misure, prevede:

NUOVI TRATTAMENTI CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA, ASSEGNO ORDINARIO E CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA
✅ Sei ulteriori settimane di cassa integrazione con causale Covid, da utilizzare fra il 16 novembre e il 31 gennaio 2021, che possono essere richieste dai datori di lavoro ai quali sono state autorizzate tutte le 18 settimane previste con il decreto agosto, e dai commercianti che devono chiudere o limitare l’attività in base agli ultimi decreti per fronteggiare l’emergenza.
✅ Blocco dei licenziamenti: è prorogato anch’esso fino al 31 gennaio 2021.
✅ In alternativa alla cassa integrazione è riconosciuto l’esonero contributivo per 4 ulteriori settimane (come già previsto dal decreto Agosto).

CREDITO D’IMPOSTA PER I CANONI DI LOCAZIONE DEGLI IMMOBILI A USO NON ABITATIVO E AFFITTO D’AZIENDA
Spetta nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, per le imprese operanti nei settori interessati alle restrizioni, indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente.

CANCELLATA SECONDA RATA DELL’IMU
Per l’anno 2020, non è dovuta la seconda rata dell’imposta municipale propria (IMU), per le imprese interessate dalle limitazioni (per i proprietari di immobili che sono anche gestori delle attività).

SOSPENSIONE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
Sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione per i datori di lavoro appartenenti ai settori interessati alle restrizioni per la competenza del mese di novembre 2020.

AGRICOLTURA, PESCA E ACQUACOLTURA
✅ Riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per la quota a carico dei datori di lavoro per la mensilità relativa a novembre 2020. Il medesimo esonero è riconosciuto agli imprenditori agricoli professionali, ai coltivatori diretti, ai mezzadri e ai coloni.
✅ Riconosciuti, nel limite complessivo di 100 milioni di euro per l’anno 2020, contributi a fondo perduto a favore delle imprese operanti nelle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Ritengo che tali importanti misure siano un segnale chiaro di attenzione, per contribuire a ristabilire una maggiore equità sociale, riducendo parzialmente l’impatto economico che questa crisi sta causando.

Faccio mie le parole dell’Arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, quando qualche giorno fa ha affermato: “c’è tanto bisogno di una politica migliore e di questa visione ampia, che porti avanti un approccio integrale, che includa un dialogo interdisciplinare (…) in fondo da questa pandemia dobbiamo provare a uscirne concretamente, ma a lungo termine. Ma abbiamo bisogno soprattutto di amore politico, quindi se vedo che qualcuno ha fame gli do da mangiare, ma gli do anche un lavoro. E do lavoro anche a quelli che verranno, per evitare che qualcun altro abbia fame”.

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