Un saluto e un ringraziamento speciale alla Macelleria Rivi
Può una tradizionale “Bottega” di paese rappresentare un tratto identitario della comunità?
Per rispondere a questa domanda, ricorro al mio ricordo personale quando, da bambino, abitavo proprio nel centro del paese, a Boglioni. Un senso di appartenenza a Casalgrande così forte che mi riempiva di orgoglio sentire pronunciare il nome della mia cittadina.
E questo affetto era un tutt’uno con quell’insieme di relazioni, di conoscenze, e quel senso di comunità di cui oggi -soprattutto in tempo di isolamento forzato- abbiamo imparato ad apprezzare il senso e il significato.
E in quei ricordi personali ho ben presente quando alcuni dei miei parenti, non casalgrandesi, erano soliti decantare la buona carne di Rivi, e si recavano spesso in questo tradizionale negozio del centro, per farne scorta: ciò mi rendeva orgoglioso, perché il riconoscimento era rivolto, pensavo, a tutti noi abitanti, che potevamo vantare una piccola eccellenza locale, con le sue immancabili specialità gastronomiche.
Ma questa storia decennale cominciata con il compianto Remo e poi proseguita attraverso il figlio Claudio, termina a partire da oggi: sapere che questa storica bottega non alzerà più la saracinesca, non può che rendere tristi tanti di noi. Come mi ha comunicato Claudio, visibilmente emozionato, l’altra sera quando sono passato a salutarlo: “Quarantotto anni e sei mesi di lavoro sono davvero tanti”, e come non essere d’accordo. Ma il senso di malinconia rimane, perché insieme a questa bottega sparisce un bagaglio di ricordi preziosi, legati a un tipo di società che forse non esiste più.
Nell’augurare a Claudio e Luisa, che mi scuseranno per questo saluto pubblico, una meritata e spensierata nuova vita, vorrei ringraziare chi come la “Macelleria Rivi”, con la propria bottega, ha dato valore economico ma anche sociale a una comunità come la nostra: facendoci sentire fieri e orgogliosi di vivere e di sentirci parte della nostra Casalgrande.