Ciao Robbi

In ricordo di Bernerd

“Ciao Robbi”. È quello che ognuno di noi avrebbe voluto dirti, nel prossimo agosto, in una sera d’estate quando a notte inoltrata saresti salito sulla tua Polo grigia, abbandonato il tradizionale passaggio in piazzetta per godere della frescura del Secchia, dopo lunghe ore passate tra il magazzino e la cantina, alla guida di un muletto o con il martello in mano, per puntellare quel pannello nascosto ai più. 

Quel Parco ti ha visto protagonista, un grande protagonista come pochi, perché tu con il tuo modo di fare -certo!- da “bastian contrario” (e sarei ipocrita a non scrivertelo), eri, per usare un termine usato dal presidente Mattarella durante il discorso di fine anno, un “costruttore”. Sí, un costruttore nel senso più operativo del termine, un mago con due asce di legno e un martello, figlio dell’esperienza di una società operosa capace di far tutto. E un costruttore nell’animo, anche se so che non te lo vorresti sentir dire, perché eri una persona di compagnia. Che fosse una festa, una gita, una manifestazione, tu non mancavi mai; era un piacere il tempo condiviso, perché alla fine per noi fare politica e appartenere a un partito politico, voleva dire prima di tutto essere parte di una comunità, esserne a suo servizio. 

Quasi impossibile dimenticare tanti piccoli grandi ricordi e frammenti di vita, dalle risate fatte alla festa Nazionale di Pesaro o Genova, ma anche alle contrapposizioni in politica -più locale che nazionale- alle discussioni però sempre superate, perché noi avevamo una comunità che era il nostro luogo di incontro più importante dei nostri caratteri. E mancherai ogni giorno al magazzino della Fondazione, nell’immancabile pausa caffè con i tuoi compagni di cammino di una vita. 

Ti scrivo solo oggi, per rispettare le tue volontà, dopo che hai già salutato le tue amate Anna e Sara e i tuoi famigliari più stretti, sconfitto da un male che ti ha asciugato il fisico, ma non la tua mente. Non hai voluto l’ultimo saluto fisico, mantenendo fino all’ultimo quel giusto grado di riservatezza, ma sappi che quando torneremo in Secchia non potrai sfuggire; saremo tutti noi volontari, compagni di avventura, che ti saluteremo con un brindisi e so che apprezzerai. Ciao e grazie Bernerd.

(Foto di Ivan Ferrari)

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