Parte quarta
“Nel conclave laico che sceglie il Presidente la solennità del momento convive con le bassezze più infime e con i calcoli più mediocri. L’istituzione si identifica con la persona e riflette le sue debolezze e le sue cadute. In politica c’è l’ora diurna e le scelte alla luce del sole su cui si motivano gli elettori e in stagioni straordinarie si mobilitano i popoli, ma anche la ordinaria fisiologia democratica che risulta notarile dimessa o noiosa solo a chi non la conosce. E c’è il tempo notturno dei complotti e delle congiure, quello che si consuma dietro la scena o sotto.”
Ho usato questo estratto del libro Marco Damilano “Il Presidente” per iniziare quest’ulteriore commento sulle giornate che ci stanno portando verso l’elezione al Quirinale, perché parafrasando lo stesso giornalista potremmo dire che in questo momento siamo in una situazione di stallo. Tattica, strategia, con un’unica convinzione che è l’evidente difficoltà del centrodestra in termini numerici sulla proposta di Silvio Berlusconi, anche considerando che la Presidenza della Repubblica non è un premio alla carriera, ma un ruolo ben diverso per la nostra democrazia. Anche la lettera di Carlo Calenda inviata ai leader della maggioranza, al momento non trova risposta.
Giornata, questa, solo per incontri ristretti e telefonate, e per il primo vertice del centrosinistra allargato con Letta, Conte e Speranza, che certificano in pratica la posizione assunta dalla direzione del PD: no scontato a Berlusconi, convergenza ampia su una figura garante delle istituzioni.
Nel mentre, però prosegue l’attività parlamentare con la conversione in legge del Decreto Super Green Pass e la relazione della Ministra della Giustizia Marta Cartabia. Quello che poi avviene corridoi è una discussione a senso unico. Tra domande e scenari su come si produrrà un’azione e su chi la produrrà per uscire da questo impasse. Rimane una situazione fatta di iniziative tra due schieramenti che, non smetterò mai di ricordare, oggi si equivalgono nei numeri: risulta importante una convergenza per dare dimostrazione del ruolo alto che deve avere la politica in momenti delicati.
Alcuni colleghi con i quali mi confronto e parlo, e che sono ovviamente molto più esperti del sottoscritto, mi dicono come tutto ciò faccia parte del momento che ogni sette anni il Parlamento si trova a vivere. Vedremo…