No alla guerra, l’Italia e l’Europa insieme per la pace

La newsletter della settimana

Oggi l’animo di qualsiasi donna e uomo che ha a cuore la libertà e democrazia è sofferente e spezzato, colmo di preoccupazione per la nascita di un conflitto nei confini dell’Europa, che porta con sé distruzione morte e miseria. Perché questa è la guerra. E non si può chiamare diversamente l’azione di invasione messa in campo dalla Russia di Putin nei confronti di un popolo e un Paese sovrano come quello dell’Ucraina. Non ci sono ragioni per non chiamare con il proprio nome quello che sta accadendo in queste ore nell’Europa dell’est. 

Un conflitto che scuote le coscienze di tanti di noi. Dopo la seconda guerra mondiale i nostri territori hanno vissuto anni di pace, prospettati con la nascita della Comunità Europea e internazionale. Ancora oggi non si comprende come l’uomo possa essere capace di tale iniziativa.

Alle 4.00 del mattino del 24 febbraio 2022 le truppe russe sono avanzate sul suolo ucraino, attaccando i punti strategici come aeroporti e varie citta. Anche la capitale Kiev è sotto attacco e giungono ora dopo ora video di bombardamenti e foto di lunghe code di auto e persone che cercano in ogni modo di scappare dalle loro case, dai paesi e dalle strade che fino a poche ore fa consideravano sicure.

Quello che sta succedendo è estremamente grave e inaccettabile a livello internazionale. La consuetudine democratica a cui siamo abituati negli ultimi anni si sta incrinando per una ricerca di supremazia che non ha fondamento. Oggi sia come nazione Italia che come parte di un organismo internazionale Unione europea entriamo in una nuova fase, in cui non è più assicurata pienamente la pace e la diplomazia che ha contraddistinto gli ultimi 70 anni. La mossa di suprematismo russo sta confliggendo con tutte le leggi internazionali e con le consuetudini diplomatiche proprie dei paesi contemporanei. Non è accettabile e costituisce un grave precedente nel diritto internazionale.

Le conseguenze umanitarie per le donne e gli uomini ucraini sono enormi, senza dimenticare che da anni ai confini del Paese, oggi territori dichiarati da Putin repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, sono avvenuti diversi scontri provocando più di 13mila morti. Da mesi la Russia stava muovendo lentamente i suoi eserciti premeditando un attacco che non avremmo pensato potesse avvenire, per le conseguenze che esso avrebbe portato a livello internazionale.

Ma non solo, stiamo lentamente riprendendoci dopo la crisi economica mondiale e dalla pandemia, non ancora finita, ora questa guerra comporterà ulteriori significativi problemi all’economia europea, con un conseguente aumento delle materie prime e dei prezzi. Non solo del gas e del petrolio, ma per importanti settori come quello automobilistico, infatti l’Ucraina è un grande esportatore di acciaio, e settori dell’industria manifatturiera italiana.

Il Presidente della Repubblica Mattarella ha presieduto il Consiglio supremo di Difesa esprimendo la più ferma condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Russia contro l’Ucraina “che rappresenta una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale e una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globali”, chiedendo l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini ucraini internazionalmente riconosciuti.

L’Italia lavorerà in collaborazione con Unione Europea e Nato; proprio mentre scrivo la newsletter è in corso il Consiglio europeo straordinario sull’Ucraina, dove si preannunciano forti sanzioni conseguenti all’invasione russa (le conclusioni https://www.andrearossipd.it/download/6666/). Questa mattina è prevista alla Camera l’informativa urgente del Governo alla presenza del Presidente del Consiglio Draghi.

La comunità reggiana si mobilita per la pace, per portare la propria solidarietà al popolo ucraino, per ribadire lo stop alle armi e all’aggressione armata : sabato 26 febbraio è in programma alle ore 17 il presidio in Piazza Prampolini a Reggio Emilia, mentre questa sera è prevista una fiaccolata per la pace a Casalgrande in Piazza Martiri della Libertà

Le notizie della settimana

Approvata il 22 febbraio 2022 dalla Camera dei deputati la legge di conversione del decreto-legge recante “disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, comunemente conosciuto come decreto “Milleproroghe”, che passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Qui il dossier dei deputati Pd. Nelle scorse settimane avevo presentato un pacchetto di emendamenti al decreto che riguardavano in particolare il settore dello sport e del mondo dell’intrattenimento.

In questo video ho spiegato i risultati ottenuti, in particolare per lo sport, con la proroga delle concessioni dell’impiantistica sportiva fino al 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati dalle società sportive dilettantistiche in accordo con i soggetti proprietari degli immobili cioè gli enti locali. Per quello che riguarda i sostegni per il settore dello spettacolo continuerò a riproporre gli emendamenti anche nei prossimi provvedimenti, perché ritengo che si debba continuare e sostenere queste realtà, tra le più colpite negli ultimi anni di chiusure generate dall’emergenza.

Come Partito Democratico nei giorni scorsi avevamo avanzato l’ipotesi di spostare la finale di Champions League programmata per il 28 maggio 2022 a San Pietroburgo. Una richiesta che sta prendendo corpo anche all’interno del mondo del calcio. Lo sport è partecipazione, è fratellanza, è competizione nel rispetto reciproco, valori incompatibili con la guerra in atto.

In attesa di sapere cosa accadrà nelle prossime ore, scrivetemi a info@andrearossipd.it

Un saluto

Andrea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *