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Care amiche e cari amici,
domenica 12 giugno si vota per le elezioni amministrative in quasi 1000 comuni italiani e per i 5 referendum abrogativi sul tema giustizia. In Emilia-Romagna saranno Parma e Piacenza i capoluoghi di provincia che andranno alle urne. Nel reggiano, la sfida per la lista di centrosinistra è a Campegine, dove il candidato Alessandro Spanò cercherà di riconquistare il Comune dopo cinque anni.
In questo post di Instagram potrete trovare tutte le informazioni utili in merito ai quesiti; il quorum è fissato al cinquanta per cento più uno degli elettori aventi diritto al voto. Se si decide di abrogare la legge, la preferenza sulla scheda dovrà essere apposta sul “sì”, mentre, per mantenere la legge, il voto dovrà essere “no”.
La posizione del Partito Democratico, espressa anche dal segretario nazionale Enrico Letta nell’ultima Direzione in materia di referendum sulla giustizia, è molto chiara. Riconoscendo ovviamente la libertà di pensiero, la nostra indicazione è di un’espressione di cinque voti per il NO, soprattutto perché riteniamo fondamentale dare corso al pacchetto di riforme che abbiamo approvato negli ultimi mesi con il governo Draghi. Questo riguarda il processo penale, il processo civile e, non meno importante, la riforma del CSM, a breve al voto in Senato. All’interno di quest’ultima riforma si dà anche una prima risposta a una parte dei quesiti referendari.
Dal mio punto di vista, essi non sono lo strumento adeguato per rispondere ai giusti bisogni e alle domande rispetto a questi argomenti. La giustizia non si presta a facili strumentalizzazioni, sintetizzabili con un sì e un no. Ad esempio i quesiti chiedono l’abolizione della Legge Severino nella sua totalità; così come il quesito sulla limitazione delle misure cautelari non riguarda soltanto la custodia cautelare, ma riguarda tutte le misure cautelari presenti nell’ordinamento giuiziario. Il sì al referendum non colpirebbe i reati più odiosi, quelli predatori: furti, rapine e quelli che riguardano le donne. Lo diciamo non a caso oggi, quando in poche ore sono avvenuti altri due femminicidi.
La violenza contro le donne fa parte di quei reati in cui si creano condizioni nelle quali se viene meno il requisito della reiterazione del reato nel 95% dei casi non potremo applicare proprio le misure cautelari che oggi proteggono le donne dai maltrattamenti e dalle violenze. Elimineremmo quelle misure che proteggono le persone anziane dai furti, quelle misure che in qualche modo aiutano le persone più fragili. Non potremo più chiedere l’allontanamento dal domicilio familiare, il divieto di avvicinamento, non potremo più pretendere l’obbligo di firma. Elimineremmo tutti quegli strumenti che in questo momento ci permettono di proteggere le persone.
Notizie della settimana
Come gruppo del Partito Democratico alla Camera abbiamo proposto un emendamento al Dl Aiuti caldeggiando un prezzo massimo per la vendita dei carburanti nei prossimi due mesi, secondo modalità e criteri definiti con un decreto del Ministero della transizione ecologica da emanare entro quindici giorni. Il prezzo della benzina è nuovamente in forte aumento, e con la stagione estiva ormai alle porte riteniamo necessario cercare di calmierare il prezzo della benzina.
Sport, pacchetto di emendamenti al Dl Aiuti
Abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti all’articolo 39 del Dl Aiuti, relativo agli interventi urgenti in favore del fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano. L’obiettivo è ottimizzare l’utilizzo degli 11 milioni di euro stanziati attraverso una serie di disposizioni che non comportano maggiori oneri per la finanza pubblica ma, addirittura, nuove risorse per l’erario.
In previsione:
Proroga della sospensione dei versamenti fiscali e previdenziali per gli organismi sportivi al 31 dicembre 2022, per fare fronte ai diminuiti ricavi a causa del Covid e dell’emergenza energetica.
Agevolazioni nella commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi.
Agevolazioni per le associazioni e società sportive dilettantistiche senza scopo di lucro, la cui attività si svolge sulle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali, che potranno alleggerire il peso dei costi fissi.
Proroga delle detrazioni fino al 110% al 31 dicembre 2023 e della proroga delle concessioni per le società dilettantistiche.
Proroga del riconoscimento del credito d’imposta pari al 50% a favore di imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie nei confronti di leghe che organizzano campionati nazionali a squadre, nell’ambito delle discipline olimpiche e paralimpiche ovvero società sportive professionistiche o dilettantistiche iscritte al Coni operanti in discipline ammesse ai Giochi.
Reggio Emilia e provincia: 15 interventi per mense e tempo pieno con il PNRR
È stata pubblicata la graduatoria relativa al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione “Piano di estensione del tempo pieno e mense”. Un finanziamento del Next Generation EU per promuovere, nel primo ciclo di istruzione, servizi fondamentali per le famiglie.
Nella provincia di Reggio Emilia sono stati ammessi 15 interventi, per un importo totale di quasi 7 milioni di euro, nei comuni di Viano, Correggio, Cadelbosco di Sopra, Vezzano sul Crostolo, Reggio Emilia, Scandiano, Reggio Emilia, San Polo d’Enza, Reggio Emilia, Campagnola Emilia, San Martino in Rio, Casalgrande, Sant’Ilario d’Enza, Bibbiano, Bagnolo in Piano. Qui i numeri dei finanziamenti.
Dal dopoguerra a oggi l’evoluzione delle necessità e la trasformazione delle famiglie italiane rende necessario l’incremento di servizi fondamentali come la refezione scolastica e il tempo pieno.
Un utile strumento di supporto alla genitorialità, servizi di primaria necessità in molte situazioni familiari. Una misura che potrebbe aiutare a diminuire la dispersione e l’abbandono scolastico e ad ampliare l’offerta formativa delle scuole.
Una riflessione sulla costa adriatica e le concessioni balneari
La costa adriatica della Riviera romagnola è un brand riconosciuto a livello europeo, se non internazionale: questo è un dato oggettivo. Stiamo parlando del più importante distretto turistico italiano, capace di ottenere risultati straordinari in termini di presenze, eventi, riconoscimenti, anche a dispetto di un mare le cui acque possono anche non fare innamorare. Se questo è stato possibile, lo dobbiamo a diversi attori protagonisti, dalle istituzioni locali, agli imprenditori del turismo, passando per i balneari, i quali hanno reso possibile questo straordinario risultato.
Con l’approvazione al Senato della legge delega sulla concorrenza, si è fatto un altro passo avanti rispetto alle pesanti polemiche che per anni hanno riguardato il settore delle concessioni balneari, poiché si è sempre alla ricerca, in modo semplicistico, dei responsabili in qualsiasi situazione.
Da un lato abbiamo l’Europa, che con la legge Bolkestein del 2011 (con al governo il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, uno spread superiore ai 500 punti e una forza e una capacità di trattativa del nostro Paese praticamente azzerata) che metteva a gara i servizi pubblici, tra cui anche il patrimonio delle coste di proprietà demaniale. Un patrimonio, questo, che è sempre stato visto come se fosse di proprietà dei gestori. Si è trattato di una situazione che ha coinvolto solo alcune delle regioni del nord in un trattamento impari, in nome della direttiva n.2006/123/CE del Parlamento europeo nota come Direttiva Bolkestein applicata alle concessioni demaniali marittime. Dall’altro lato, si è fatta avanti un’idea a mio avviso un po’ forzata, considerando come degli sfruttatori di un bene pubblico per interessi privati, proprio coloro che hanno gestito e sono stati protagonisti del modello turistico che ci ha reso celebri a livello internazionale.
Penso onestamente che non sempre il mondo si possa dividere in bianco e nero, ma che vi siano tante situazioni intermedie che vanno valutate. Dal mio punto di vista, occorre definire se si ritiene giusto che un bene pubblico come quello delle coste del demanio sia messo a gara per la concessione: ciò significa fare beneficiare le nostre comunità di entrate di canone sicuramente più corpose rispetto a quelle pagate fino a questo momento.
Ma è altrettanto giusto ricordare come quel modello turistico prima ricordato sia stato reso possibile anche grazie ai progetti, all’imprenditorialità e all’intraprendenza dei tanti romagnoli, i quali hanno realizzato stabilimenti balneari che oggi consentono di vivere la spiaggia in un modo sicuramente unico rispetto a tante altre parti d’Italia e del mondo. Una realtà che vede un’offerta, come in poche altre regioni d’Italia avviene, di servizi di ristorazione, giochi, attività sportive e all’aria aperta: pertanto credo che vada riconosciuto a questi attori, una volta che il bene andrà gara, indennizzi proporzionati al valore dell’investimento e dell’avviamento aziendale.
Ritengo dunque che un primo passo sia stato compiuto in modo positivo attraverso il decreto concorrenza, che probabilmente non accontenterà pienamente le parti in causa, e credo che dovremo ponderare attentamente questi diversi aspetti nelle prossime settimane, nel delicato processo di realizzazione e di notificazione dei decreti attuativi che renderanno attiva la delega.
Mi auguro che in tale frangente potrà esservi la capacità di discernere i meriti di chi finora ha gestito le nostre coste, e al tempo stesso di allinearsi con giudizio a quanto richiestoci dai principi di sana concorrenza di matrice europea.
Scrivetemi a info@andrearossipd.it
Un saluto
Andrea