Nota stampa
Ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per sapere quali iniziative intenda assumere affinché le aziende agricole si vedano riconosciuto il credito d’imposta per il carburante utilizzato per le attività delle colture irrigue per i fabbisogni d’irrigazione.
Tra i costi di produzione più rilevanti per gli agricoltori vi sono quelli relativi al carburante per uso agricolo. La riduzione dei costi di produzione in agricoltura è fondamentale per aumentare i redditi degli agricoltori e ridurre i prezzi dei prodotti agricoli a vantaggio dei consumatori.
Il D.L. n. 21 del 21 marzo 2022 ha riconosciuto, alle imprese esercenti attività agricola e della pesca, un credito d’imposta pari al 20% a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati per l’esercizio delle attività e il Decreto Aiuti-bis (D.L. n. 115 del 9 agosto 2022) ha prorogato tale misura alle spese sostenute anche durante il terzo trimestre solare dell’anno 2022 (luglio, agosto e settembre). Inoltre, la Regione Emilia-Romagna ha integrato le assegnazioni dell’anno 2022 di prodotti petroliferi, unicamente per le colture irrigue per i fabbisogni d’irrigazione, con quantitativi di carburante aggiuntivi.
A causa della straordinarietà del periodo di siccità e per evitare forti stress idrici alle culture, sono stati praticati prolungati turni di irrigazione che hanno comportato un utilizzo straordinario di carburante. Occorre che, oltre a quello utilizzato per la trazione dei mezzi, il credito d’imposta sia esteso anche per il carburante utilizzato per tutte le altre attività agricole aziendali.
Andrea Rossi