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Domenica 26 febbraio si vota per le primarie del Partito Democratico. Dopo la prima fase congressuale, in cui i risultati del voto nei circoli hanno premiato Stefano Bonaccini con il 53 per cento dei voti, le primarie di domenica sono aperte a tutti i nostri elettori (qui i risultati dei congressi a Casalgrande e Reggio Emila). Per questo sarà fondamentale coinvolgere quante più persone possibile, per fare in modo che sia una grande festa democratica, fatta di partecipazione e coinvolgimento, grazie all’apertura e alla capacità che questo partito ha di chiedere a tutti la propria opinione, di dare alle persone di ogni età, dai sedici anni in poi, l’opportunità di scegliere il proprio rappresentante.
Per affrontare questi mesi di congresso, mi sono posto tre riflessioni che sintetizzano bene il mio pensiero. Innanzitutto una: chi siamo?
Dobbiamo ricordare con orgoglio chi siamo e qual è la nostra storia. Anche se è innegabile che negli ultimi mesi abbiamo subito delle pesanti sconfitte elettorali (le politiche e le regionali di Lazio e Lombardia di pochi giorni fa), dobbiamo sempre ricordare che siamo una comunità presente su tutto il territorio nazionale e abbiamo portato a votare 150mila iscritti ai congressi per scegliere il proprio segretario. La nostra è una comunità che si basa sulla gestione della dimensione collettiva, che sceglie la propria guida attraverso un percorso democratico e partecipativo, aperto e inclusivo.
La seconda domanda è: cosa vogliamo?
Io vorrei un Partito Democratico popolare a vocazione maggioritaria, perno di una alleanza di centrosinistra. Le ultime elezioni hanno dimostrato che non esiste centrosinistra senza il Partito Democratico e se ne facciano una ragione sia gli amici dei Cinque stelle che del Terzo polo. Il PD, per avere credibilità e riuscire a riconnettersi con il Paese e gli elettori, anche sentimentalmente, deve parlare alla società italiana tutta, tenendo ben saldi i temi principali, che sono le priorità delle nostre comunità. Sono questioni che stanno a cuore ai cittadini in un decennio di profondi cambiamenti: per cui è davvero fondamentale affrontare argomenti quali i beni comuni, il futuro della scuola e della sanità pubbliche, il difficile mondo del lavoro, gli emergenti diritti sociali e civili e le nuove e complesse sfide del terzo millennio, come l’emergenza climatica e ambientale.
Infine, la terza domanda: qual è il nostro obiettivo?
Il principale obiettivo è quello di essere capaci di rappresentare la maggioranza degli italiani e di tornare a vincere le elezioni. Per questo io penso che Stefano Bonaccini sia la persona più indicata a fare il segretario del nostro partito: per la sua preparazione, la sua autorevolezza, la sua solidità, anche in virtù del percorso che ha fatto alla guida della Regione Emilia-Romagna, che resta uno dei luoghi più innovativi di Europa, dove la prosperità economica è accompagnata dall’eguaglianza di opportunità per tutti i suoi cittadini.
Se queste sono le motivazioni politiche del mio sostegno a Stefano, è abbastanza evidente che per me ci sia altresì un forte legame emotivo: vi è un rapporto umano e personale profondo, poiché ho avuto modo di conoscerlo da molto tempo ormai, con tutte le sue peculiarità. E a maggior ragione, conoscendo personalmente Stefano, ritengo sia la persona più indicata a diventare la guida del nostro Partito Democratico. Un partito di cui ho curato l’organizzazione e che credo abbia bisogno di persone che siano in grado di valorizzarne appieno le sue grandi potenzialità e capacità di una macchina potente e affidabile.
Un partito che, in un periodo di grandi cambiamenti e sfide come quello attuale (crisi, guerre, conflittualità tra Stati) deve rappresentare l’orizzonte progressista capace di guardare avanti e di offrire opportunità a tutti, proponendo la buona esperienza emiliano-romagnola di buon governo.
Il video della candidatura di Stefano Bonaccini.
Ed ecco alcune informazioni utili per votare domenica 26 febbraio:
Si vota dalle 8 alle 20.
Possono votare le cittadine e i cittadini, a partire dai sedici anni, che dichiarano di sostenere il progetto politico del Partito Democratico.
Cosa serve per il voto: un documento di identità e un contributo 2 euro.
Cerca il tuo seggio su https://trovaseggio.primariepd2023.it
Dove si vota a Reggio Emilia: http://www.pdreggioemilia.it/index.html?idpg=7&id=4167
Dove si vota a Casalgrande e nelle sue frazioni:
Casalgrande: sezioni da 1 al 6 e 14, Sala Espositiva Gino Strada, Piazza Ruffilli, 1
S. Antonino: sezioni da 7 a 10, Palestra Scuole Elementari, s.s. 467
Salvaterra: sezioni da 11 a 13, Sala Civica Parco del Liofante, via Ligabue