Newsletter del 12 maggio 2023
Le istituzioni e la politica hanno il complesso compito di prospettare un pensiero di lungo periodo per incentivare uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico e sociale del nostro territorio, che non si fermi con la progettazione di interventi funzionali al presente, ma che sia di ampio respiro.
Oggi, non si può solo pensare al qui e ora attraverso gli asfalti e gli sfalci del verde, il pensiero della politica deve essere profondo e capace di disegnare prospettive future. “Not In My Back Yard” in una comunità complessa e variegata come la nostra, una comunità interconnessa che dal distretto ceramico arriva in ogni angolo del mondo, è un concetto che deve essere superato per consentire sempre più la costruzione di un futuro miglioreper le nuove generazioni.
È una discussione oramai matura, quella iniziata questa settimana su impulso di Confindustria Ceramica tra gli enti territoriali delle due province coinvolte, per lo studio di fattibilità di un terzo ponte di collegamento nel distretto ceramico sul Secchia.
Vi è, tra le province di Reggio e Modena, una forte necessità di una connessione come questa, di cui chiunque oggi si trovi a sperimentare la viabilità del nostro territorio, sente il bisogno.
Per essere appieno un distretto produttivo e abitativo, il tema dei collegamenti, delle connessioni e delle infrastrutture risulta fondamentale.
Soprattutto quando, come in questo caso, esiste una cesura così importante rappresentata dal fiume Secchia: ritengo che l’attuale situazione che coinvolge il più importante distretto ceramico del nostro Paese, sia davvero insostenibile per il copioso traffico di persone e merci.
Si tratta di un sistema infrastrutturale che, non dobbiamo dimenticarlo, oggi è carente anche a causa delle difficoltà e dei ritardi del prolungamento dell’Autostrada A22 Campogalliano Sassuolo. Questo intervento prevede, in corrispondenza dell’innesto sulla variante della Via Emilia, un ponte di attraversamento a nord di Casalgrande, in corrispondenza con il confine di Rubiera.
Proprio per questo, la valutazione preliminare svolta dai vari interlocutori firmatari dell’accordo di collaborazione, all’interno della quale si prospetta la progettazione a sud del ponte vecchio di Veggia è senz’altro la soluzione più opportuna e che sarà più utile nel decongestionare gli attuali ponti esistenti.
Comprendo che siamo solo a un primo passo, e serviranno di certo degli anni per una sua concreta realizzazione: ma si tratta di un tassello importante, per cui dobbiamo ringraziare i protagonisti dell’accordo.
Scrivetemi a info@andrearossipd.it
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