Alcune considerazioni all’indomani della pronuncia della corte d’Appello
All’indomani della pronuncia della corte di Appello che ha assolto lo psicoterapeuta Claudio Foti dalle accuse di reato di lesioni e d’abuso d’ufficio, le mie riflessioni su quello che Bibbiano ha significato per la nostra intera comunità con particolare attenzione a quella bibbianese, ma soprattutto per i tanti bravi operatori che si occupano di bambini, infanzia maltrattata e di tutela dei minori.
Ritengo infatti che, al di là delle singole accuse e di un iter giudiziario che farà il suo corso, occorra fare un ragionamento complessivo su quello che il caso Bibbiano ha significato per Reggio Emilia e per l’Italia intera: un tema, quello del “garantismo”, che non è ancora parte della coscienza collettiva come invece è richiamato in Costituzione.
L’inchiesta “Angeli e Demoni” ha portato con sé un carico fortissimo di conseguenze, che ancora oggi coinvolge tantissimi realtà che riguardano i minori e le loro problematiche, quali, ad esempio:
📍le difficoltà crescenti dei servizi nell’allontanare i bambini da famiglie anche chiaramente abusanti, peraltro in una situazione di crescita di abusi in ambito famigliare;
📍la fatica crescente delle famiglie affidatarie a prendere in affido i bambini e i relativi problemi, in termini di politiche di protezione per le situazioni più fragili;
📍le minacce che ricevono gli insegnanti a scuola da parte di famiglie maltrattanti;
📍la delegittimazione del tribunale dei minori: eliminate tutte le professioni psicologiche sociali nel processo decisionale.
Tanto per citare alcune delle conseguenze che i diversi attori istituzionali si trovano a dover gestire dal 2019 a oggi, per le quali ritengo doverosa una serena ma chiara riflessione sul tema.