Andrea Rossi, l’uomo-macchina di Bonaccini: «Ecco come abbiamo sconfitto Salvini e la sua “Bestia”»
Parla «l’architetto» della vittoria alle Regionali in Emilia Romagna: «Popolari, non populisti: la nostra gente ha capito. Le Sardine? La spinta delle piazze è stata decisiva»
«Come abbiamo fatto a battere la Lega e la “Bestia” dopo un tale crollo del Pd alle Europee? Beh, diciamo che ancora non me ne capacito. Ma ci abbiamo testa e cuore: la nostra gente lo ha capito e abbiamo fatto l’impresa». Andrea Rossi, deputato del Pd e già sottosegretario regionale in Emilia Romagna, è stato «l’architetto» e «l’uomo-macchina» della campagna elettorale di Stefano Bonaccini. È notte fonda quando lo raggiungiamo al telefono: Rossi, protagonista ma sempre dietro le quinte, accetta di parlare solo a risultato consolidato.
«Mi scusi la voce, mi viene da piangere: siamo felicissimi».
Avete difeso il fortino rosso per antonomasia: qual è il segreto di questa rimonta clamorosa?
«Siamo stati popolari, non populisti. Bonaccini ci ha messo la faccia, ovunque, in prima persona rivendicando il nostro buongoverno: in questa Regione si vive bene. E la nostra gente lo sa, persino quelli che non votano Pd».
Sta dicendo che quella di Lucia Borgonzoni era una candidatura «di facciata» con Matteo Salvini in prima linea?
«La Lega ha trasformato questo voto locale in un referendum nazionale per tentare di far cadere il governo. Hanno sbagliato. Noi dal 7 dicembre abbiamo percorso 18 mila km in tutta l’Emilia Romagna, visitando tre quarti dei 328 Comuni».
Quanto hanno contato le piazze delle Sardine?
«Sono state molto importanti, perché hanno rafforzato la coesione sociale della nostra terra. Hanno spinto alla partecipazione anche chi magari non sarebbe andato a votare. Bonaccini, va sottolineato, che ha tratto grande energia davanti queste piazze strapiene».
Pare che buona parte dei voti M5S siano passati al Pd. E poi?
«È stato fondamentale tenere unita tutta la sinistra a sostegno di Stefano: adesso potremo completare il nostro progetto».
Il momento più difficile?
«È stato quando Salvini e la Lega hanno messo in moto ai massimi regimi la cosiddetta “Bestia”: ribattere ad una potenza di fuoco tale sui social, con la diffusione anche di notizie false o deformate rispetto alla realtà, è stata una battaglia davvero dura. Guardate come hanno cavalcato il caso di Bibbiano: il paradosso è che il Pd ha vinto anche lì».
C’è stato anche l’endorsement pro Borgonzoni di Sinisa Mihajlovic…
«È stato un passaggio molto delicato, specie a ridosso del voto».
E ora?
«Mi faccia dire solo un’ultima cosa: a me hanno dato il ruolo che lei definisce”uomo-macchina”, ma abbiamo vinto perché ho fatto parte di una grande squadra, affiatata. Abbiamo battagliato per la nostra gente».