“Non riesco a respirare. I can’t breathe!”

Si chiamava George Floyd ed è morto soffocato perché afroamericano

“Non riesco a respirare. I can’t breathe!”

Si chiamava George Floyd. È stato soffocato da un poliziotto a Minneapolis, disarmato e inerme a terra senza possibilità di movimento. Ancora oggi, nel 2020, accadono episodi di questo tipo, negli Stati Uniti, una terra che solo 60 anni fa ha abolito le leggi razziali.

Ma ancora oggi la discriminazione di razza, sesso, religione sono prepotenti nella nostra società. Che sia oltreoceano o nel vecchio continente. Un episodio inaccettabile, che si somma ad altre violenze di questo tipo. La nostra società non potrà mai veramente cambiare se non condanneremo ogni tipo di razzismo.

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