Leggi la newsletter: un decreto importante per il rilancio del Paese

Scuola, spettacolo dal vivo e sport

Nella giornata di ieri alla Camera abbiamo votato la conversione in legge del Decreto Rilancio: un importante passo avanti nel dare risposta a cittadini, famiglie e imprese in questa difficile fase di ripresa post-Covid che chiama tutti a ripensare la nostra vita e la nostra quotidianità. Qui trovate il testo e tutti documenti utili.

Sul decreto rilancio, in particolare, mi preme evidenziare i risultati ottenuti con gli emendamenti da me presentati a prima firma o sottoscritti, con attenzione (come già preannunciato nelle precedenti newsletter) ai temi dello sport, dello spettacolo dal vivo e della scuola.

Per la scuola, è previsto il raddoppio da 150 a 300 milioni di euro dei fondi a sostegno del sistema dell’istruzione pubblica paritaria, che consente di integrare le risorse erogate dallo Stato, per sostenere una realtà che accoglie 900mila studenti, 12mila istituti e 180 mila dipendenti. Un risultato importante, che garantisce 180 milioni per i servizi educativi 0/6 anni e 120 milioni per la scuola 6/18, che consentirà di fare fronte alle minori rette ricevute e all’incremento dei costi al momento della riapertura.

Per lo spettacolo dal vivo, è stato puntuale il lavoro del collega Matteo Orfini sostenuto anche dalla rete dei lavoratori del settore, per costruire un fondo di 10 milioni per il supporto alle maggiori spese e minori introiti degli eventi live, a favore di imprese, enti di produzione e soggetti organizzatori di concerti e spettacoli dal vivo: è un modo concreto per sostenere la ripresa della musica e di tutto l’indotto generato, senza ricorrere allo strumento del sussidio, che non può venire incontro alle esigenze dei tanti lavoratori della musica.

Sullo sport, sono stati prorogati al 30 settembre i pagamenti da parte delle ASD e SSD delle concessioni in uso del patrimonio sportivo pubblico; è stata introdotta la possibilità di prorogare tutte le convenzioni per ulteriori 3 anni, previo accordo dei contraenti sopprimendo il limite temporale del 31 luglio 2023; è stato allargato l’incentivo per la riqualificazione energetica e sismica (Ecobonus) degli spazi adibiti a spogliatoi, per tutte le società sportive iscritte al registro CONI; infine, è stata disposta una garanzia di 30 milioni di euro per l’accesso al credito, a sostegno della liquidità delle stesse associazioni.

Sul tema sport, al di là dei risultati raggiunti, credo che servirà una riflessione futura, nei prossimi provvedimenti per introdurre azioni di lungo respiro, e non più emergenziali: occorre garantire la tenuta complessiva di un sistema sportivo rappresentato dalle migliaia di associazioni sportive presenti sul nostro territorio nazionale, che sono un valore aggiunto per le nostre comunità.

A proposito di comunità, se esiste un luogo a Reggio Emilia che è al tempo stesso opportunità di sviluppo e proiezione verso l’esterno, questo è senz’altro la Mediopadana. Una stazione che riesce a dare una centralità alla nostra provincia, e che senz’altro, nei prossimi anni, è chiamata a una sfida importante: rafforzarsi e qualificarsi come hub imprescindibile della mobilità del Nord-Est. In questa direzione, si pone l’accordo tra il Comune di Reggio Emilia e RFI per il progetto di sviluppo della stazione Mediopadana AV. Il piano di investimenti di circa 20 milioni di euro, vede tra i soggetti coinvolti il Comune di Reggio Emilia, RFI e il soggetto privato Terminal One, che annovera tra i soci diversi imprenditori del nostro territorio che hanno deciso di investire sulle potenzialità della Mediopadana e dell’Area Nord della nostra città. Il progetto, da realizzarsi entro fine 2022, prevede di arrivare a 2.400 posti auto; la piantumazione di 1.000 alberi; un sottopassaggio di collegamento verso l’area est e la revisione della viabilità interna; un parcheggio coperto per 100 posti auto; controlli dei accessi; la realizzazione di spazi con servizi a supporto del business, del food e della cultura.

Perché senz’altro una lezione emerge da questa pandemia: che la cultura, lo sport, le infrastrutture e l’economia hanno bisogno di ripartire, e di farlo con convinzione e spinta. Sta alla politica aiutare a colmare le lacune di questi mesi, cercando di non fare scivolare il Paese in una preoccupante recessione, che va in tutti i modi scongiurata. Davvero, come ha scritto il collega Orfini, il futuro non è in streaming e occorre ricordarlo.

Ricordate Musa Juwara, il giocatore del Bologna che ha fatto goal domenica scorsa a San Siro? Arrivato in Italia su un barcone senza genitori, adottato dal suo allenatore e da sua moglie, questo giovane attaccante gambiano è il simbolo di un Paese che accoglie, e che è capace di sviluppare i talenti. Nella sua domenica tutta da ricordare, vi è racchiusa una storia fatta di fiducia, di coraggio, di capacità di guardare avanti e cogliere le opportunità. E sono proprio gli stessi ingredienti che servono all’Italia per ripartire.

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