7 luglio 1960: Morti di Reggio Emilia

Ricordo alla Camera dei deputati

Oggi ricordiamo i “Fatti di Reggio Emilia”: 61 anni fa, il 7 luglio 1960, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, giovani, antifascisti e reggiani, diedero la loro vita per la libertà, la giustizia e il progresso del Paese. 

Ricordiamo oggi i nostri concittadini reggiani per non dimenticare il loro sacrificio, essi persero la vita in difesa della libertà. 5 giovani operai uccisi durante una manifestazione sindacale durante un periodo buio per l’Italia, segnato da lotte e tensioni sociali altissime, esacerbato dal conflitto politico in tutto il Paese. Furono uccisi durante una mobilitazione che coinvolgeva migliaia di operai, scesi in piazza per far valere le proprie istanze e i propri diritti, per la salvaguardia della libertà, della democrazia e dell’antifascismo. 

Oggi, il ricordo dei fatti di quella stagione deve essere un monito per tutti noi. Mantenere viva la memoria è la migliore garanzia per il futuro ed è proprio attraverso il loro ricordo, e di tutti coloro caduti in difesa della libertà, che dobbiamo continuare a lottare e combattere per i nostri diritti, in difesa della democrazia. Ancora oggi non possiamo dare per scontato quei diritti che abbiamo acquisito con grandi sofferenze e dobbiamo continuare a impegnarci in difesa delle libertà fondamentali, estendendo ai nuovi diritti civili e sociali la nostra società.

Così come i morti di Reggio Emilia ci ricordano ancora una volta come i diritti collettivi siano indispensabili per la nostra democrazia, costruendo dalle radici della nostra memoria una nuova stagione di uguaglianza, di libertà e di dignità per ognuno di noi. 

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