Bisogna assicurare continuità di personale sanitario dei presidi di PS sul nostro territorio, senza modifiche al DL 34/2023 a rischio riduzione o chiusura dei presidi

Nota stampa

Negli ultimi anni, gli investimenti per rilanciare il pronto soccorso di Scandiano, seguiti all’emergenza COVID, hanno mostrato la determinazione delle istituzioni regionali e provinciali a mantenere attivo un presidio medico fondamentale per un distretto importante come il nostro.

Indipendentemente dalle raccolte firme, dalle polemiche politiche ricorrenti e dal frequente uso strumentale del pronto soccorso di Scandiano in ogni campagna elettorale – come dimostrato di recente dalla raccolta firme promossa dal centrodestra in coincidenza con le imminenti elezioni regionali – l’investimento regionale di oltre 1.300.000 €, destinato alla riqualificazione e all’attivazione imminente del Centro di Assistenza Urgenza (CAU), con l’obiettivo di garantire un servizio operativo 24 ore su 24, insieme al mantenimento dell’automedica e dell’autoinfermieristica, dimostrano le reali prospettive per il futuro dell’ospedale di Scandiano.

Inoltre, per assicurare il pieno funzionamento della struttura, è stato stipulato un contratto con cooperative per sopperire alla cronica carenza di medici, una prassi ormai diffusa in altri presidi sanitari di Reggio Emilia e del Nord Italia. Nel nostro caso, questa carenza non deriva da una mancanza di investimenti o concorsi per nuove assunzioni, ma dalla scarsità di personale medico specializzato nei reparti di emergenza-urgenza. Sebbene temporaneo, questo contratto è essenziale per mantenere aperto il pronto soccorso di Scandiano.

Tuttavia, se non verrà modificato l’articolo 10 del Decreto Legge 34 del 2023 – che limita a soli 12 mesi la copertura tramite soggetti terzi – il presidio di Scandiano, così come altri in Provincia di Reggio e nel nord Italia, rischiano di vedersi ridurre o di non disporre proprio del personale necessario a partire da maggio 2025, compromettendo la continuità del servizio di emergenza-urgenza su tutto il territorio provinciale.

Per questo motivo, ho presentato un emendamento che propone di estendere la copertura da 12 a 24 mesi, auspicando il supporto delle forze politiche oggi al governo nazionale, le quali, in questo territorio, anziché affrontare il problema nelle sedi istituzionali appropriate, preferiscono strumentalizzare la situazione a fini elettorali attraverso raccolte firme.

Pur sostenendo l’assunzione di personale medico per la sanità pubblica tramite concorsi, per garantire stabilità, equità retributiva e trasparenza, considero prioritario, di fronte a questa emergenza, assicurare l’apertura dei nostri punti di emergenza-urgenza anche attraverso contratti temporanei.

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